venerdì 25 novembre 2011

La nostra nuova bambola: 40 anni e non sentirli

Ecco il risultato dell' amorevole restauro della nostra nuova amica di Cicciobello. Eccovela già al massimo dello splendore. L'abbiamo avuta una domenica del mese scorso nella piazzetta davanti a casa. Mentre i nostri bimbi giocavano una sui pattini e l'altro in bicicletta, è apparsa una signora sulla settantina avanzata con al guinzaglio due cagnolini e in una busta di plastica questo bambolotto. Lo ha offerto ai miei piccoli - "Era di mia figlia, sa, che adesso ha 45 anni, ha solo un bimbo maschio, io devo liberare la casa, lo volete? E' una bella bambola, non badavo a spese, guardi..." Come rifiutarla? Ce la siamo adottati, un essere umidiccio (l'aveva appena lavata), che indossava un cappotto bianco un po' sdrucito con l'etichetta Cicciobello e dei mutandoni azzurri di lana sintetica con una macchia color caffelatte. All'interno, una gommapiuma in via di sbriciolamento, dall'aspetto abbastanza inquietante. I capelli, appiattiti e umidi. Insomma, non era proprio tanto diversa da quelle belle bambole rotte onnipresenti nei film dell'orrore, e avere con noi una tal presenza ... ha velocizzato sicuramente la procedura di restyling. Ora: non è che perchè adotto una bambola vittima di un disperato abbandono devo per forza tenerle i vestiti vecchi e per non rovinarla devo esimermi da un lavaggio un po' più deciso di quello successivo al momento della consegna, giusto? O la va o la spacca. La gommapiuma, via! Nascosta affinchè i bimbi non ne respirassero le particelle. E poi: spogliatura e immersione per mezza giornata in acqua e detersivo, di tutto il resto (i vestiti in lavatrice, testa e corpo mi sembrava eccessivo). Sciacquatura dei capelli con shampoo baby e balsamo spray: profumatissimi. Asciugatura impeccabile con phonata degna del miglior coiffeur.
A questo punto rimaneva solo la sostituzione dell'imbottitura, mi è giunto in soccorso un fantastico maglione di cashmere infeltrito finito nel sacchetto degli stracci. Sistemata questa, riuscita anche bene, ho potuto in modo sacrosanto liberarmi del moncone in gommapiuma. E infine: una nuovo outfit alla moda. Proprio in conclusione di questo percorso ci dovevamo recare ad acquistare le scarpe invernali dei bimbi, in un negozio in cui hanno anche i giocattoli... et voilà, 4 euro e un nuovo vestitino molto chic (me li hanno abbuonati con la spesa delle scarpe ...). Eccola lì, i bimbi le hanno dato un nome, Baby Amore, e l'hanno portata a conoscere Cicciobello, che abita dai nonni.
E visse per altri 40 anni felice e contenta.

La quadricolore ha il suo fascino ... e i suoi vantaggi!

Insomma: si risparmia spazio, si trova velocemente la penna giusta per qualsiasi evenienza e si risparmia anche un po' di plastica, oltre ad avere in tasca un oggetto cult.

(non prendetemi mai troppo sul serio...)

giovedì 20 ottobre 2011

Peccato buttarlo: i porta floppy - schedari GTD e umidificatori

Ve li ricordate? I contenitori in plexiglass da 10 floppy disk che ci hanno custodito i files della tesi di laurea, nonchè backup di sistemi operativi, antivirus etc etc. Ebbene: se davvero dei floppy non sappiamo più cosa fare, salviamone almeno i contenitori.
Ecco due proposte, made in edc: nell'immagine sopra, possiamo vedere la trasformazione di un porta floppy (a sinistra) in mini-schedario, nel quale possiamo infilare nel piano di sotto i fogliettini bianchi di scorta (meglio se ottenuti dal retro di stampe che non ci servono) e al di sopra quelli pronti per essere scritti. Una volta aperto quello di fianco, è possibile creare una pila per la gestione dei promemoria. Con più di questi schedari, si può applicare il famoso metodo Get Things Done di David Allen.
La seconda applicazione l'ho attuata proprio oggi in quanto nel mio ufficio hanno appena acceso i termosifoni ma non c'è l'umidificatore. Ebbene, ho riempito con un po' d'acqua quest'altro modello di porta floppy.
Se a qualcuno viene in mente qualche altra idea ...

giovedì 29 settembre 2011

Pranzare in ufficio: mangiare meglio, spendere meno, riutilizzare contenitori.

Lo confesso: anche io faccio una cosa orribile, imperdonabile...alle volte ...pranzo in ufficio (o al parco vicino)! E mi piace! Il riferimento è al "caso" emerso il 26 agosto su Repubblica, dal titolo "Ufficio, arriva il galateo per chi pranza alla scrivania", in cui si rivelano statistiche sui peggiori comportamenti alimentari a cui si possa assistere allorchè qualcuno decide di portarsi il cibo da casa... Sono del tutto d'accordo nell'idea di cercare una location più rilassante, ad esempio un parco, se ce n'è uno nei paraggi e non piove; in ogni caso, mi sembra utile sottolineare i pregi del pranzo portato da casa, nei giorni lavorativi. Il vantaggio principale è che si ha il controllo del pasto principale, avendo cucinato e scelto gli ingredienti, pertanto si riesce nutrirsi molto meglio. Nel mio caso, se mi capita di cucinare il mattino stesso il pasto del mezzogiorno, devo dire che quanto preparo non risente della fame delle ore centrali, ed è più facile cucinare cibi equilibrati. Un'altra bella ricaduta è che si possono portare gli avanzi di casa della sera prima, cosicchè si limita lo spreco. E questo non solo per il contenuto del frigo, ma anche per la frutta, altro alimento importantissimo spesso soggetto a deterioramento e consumato pochissimo nei pranzi al bar. E se non si ha niente in casa, ma si passa davanti a qualche negozio di alimentari, si possono acquistare alimenti freschissimi, sempre a beneficio della nostra salute. Ciò  permette di risparmiare, o perlomeno, con la stessa spesa, di procurarci cibi di maggior qualità, meno elaborati e quindi anche più digeribili (naturalmente le scatolette sono bandite...)
Poi c'è  il ragionamento sull'occorrente per pranzare in ufficio, oppure  'al sacco', nel parco più vicino. Qualche tovagliolo di carta non guasta, così come una dotazione di posate (che anche se di plastica possono essere portate a casa a lavarsi in lavastoviglie, idem i piatti). Invece i vari kit per il pranzo 'fuori casa' , con tanto di gavetta, posata e bicchiere colorati e spesso in offerta al supermercato, mi sembrano del tutto superflui: viviamo nell'epoca di contenitori e imballaggi, basta guardarci attorno e possiamo trovarne di ogni forma e per ogni esigenza: una gavetta perfetta ad esempio è contenitore giallo del cacao solubile, anch'esso lavastovigliabile infinite volte.Io lo uso sempre per l'insalata di cereali ed è perfetto!

mercoledì 28 settembre 2011

La q neutrino persa nel tunnel Gelmini

Non si fa a tempo a nominare il diavolo che spunta la coda ... possibile stampare in 20 esemplari lo stesso strafalcione e non accorgersene? Ogni giorno questa scuola mi rattrista. Il 19 settembre, primo giorno, ancora non erano state nominate le insegnanti, che sono arrivate il 22, ma già sappiamo che l'insegnante di italiano rimarrà fino a dicembre.

martedì 27 settembre 2011

Trasmettere un patrimonio prezioso come la nostra cultura.

Non credo che basterà la scuola italiana a trasmettere ai miei figli la passione per la cultura. Per il buon italiano, ad esempio. Sono una di quelle persone che ama profondamente la propria lingua, perchè è musicale, perchè ha una storia ricchissima, e perchè me l'ha trasmessa mia madre, semplicemente comunicando con me in  italiano limpido, senza forme viziate o viziose. La lingua che parlo è il primo elemento di un patrimonio che ho ricevuto in ottima forma, e che vorrei mantenere in perfetto stato, nonostante  l'atmosfera di questo nuovo millennio sia particolarmente corrosiva nei confronti di cose preziosissime.  Attraverso la lingua si veicola anche la storia. Anche in questo caso, si tratta di un patrimonio prezioso di memorie che riceviamo e che non va dissipato. Ci sono tante memorie. Ci sono le storie, quelle favole ricorrenti che rendono simile tutto il territorio italiano, le streghe, i maghi e gli orchi che hanno popolato le fiabe di tutte le regioni. E sono storie avvincenti, che hanno incantato e tenuto con fiato sospeso generazioni e generazioni di bambini. Cent'anni fa nelle stalle dei contadini, ora nelle biblioteche, ma anche in casa mia, prima di andare a dormire.
Quando mia figlia aveva pochi mesi, acquistai i 3 volumi delle Fiabe Italiane di Italo Calvino. Li ho tirati fuori dopo 5 anni, scegliendone uno per andare in vacanza, e lì è incominciata la magia. I miei due figli a chiedermi di leggerne un'altra, oppure di ripetermene una in particolare, e poi a fare domande e ragionamenti sulla principessa di turno, principi e re. Scopriamo che Biancaneve e i 7 nani aveva una versione veneta e una pugliese, che Pollicino e Cappuccetto Rosso popolavano l'immaginario dei bambini anche con altri nomi, e che i favolieri come Perrault  non hanno inventato nulla, se non riutilizzare dicerie, leggende e favole popolari. Quelle che per i miei figli sono soltanto favole, per me sono ragionamenti, filologia, storia e geografia, un viaggio fantastico nelle radici della cultura italiana.

mercoledì 14 settembre 2011

Promemoria: 5 per mille entro 30 settembre!!!

Come l'anno scorso, il solito promemoria del 30 settembre, si tratta di una donazione molto importante e semplicissima: per chi non ha presentato 730 o altra dichiarazione, è sufficiente: compilare l'ultima pagina del CUD segnando il codice fiscale dell'ente/associazione beneficiata (e per questo i riferimenti li trovate sui rispettivi siti). Poi si mette in una busta chiusa, scrivendoci sopra
 "DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF" e indicando il proprio cognome, nome e codice fiscale.
La busta va consegnata a un ufficio postale, a uno sportello bancario - che le ricevono gratuitamente - o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti...).

martedì 13 settembre 2011

Nuovi ticket sanitari Emilia Romagna

Sono appena rientrata dalla consegna dei 4 moduli relativi alla mia famiglia, per avere un ticket correlato al reddito LORDO famigliare. Tutta la normativa, quanto si paga, è spiegata a questo link. "I bimbi sotto i 6 anni non pagano, tranquilli!!!" Ora però vorrei fare qualche piccola considerazione sulla superficialità con cui è stata emanata questa legge, e sulla superficialità imperante nelle nostre strutture, in un tempo di ristrettezze nelle quali non credo si possano trascurare semplificazioni grossolane che generano iniquità. 
Mi chiedo e continuo a chiedermi perchè si sia deciso di prendere come riferimento il reddito LORDO famigliare. 
Non credo che una famiglia composta da due coniugi senza figli possa essere equiparata, in fatto di disponibilità economica, ad una con figli. Anche in fatto di spese sanitarie, abbiamo passato un annetto che con le spese mediche ci si pagava una vacanza, anche costretti a rivolgerci a visite specialistiche a pagamento data l'inefficacia e talora la dannosità di quelle erogate dal servizio pubblico (e mi fa male il cuore, a dirlo, molto male). 
E se con le spese mediche per i  figli ci si paga una vacanza (e ancora bene che possiamo permettercelo), diciamo che con le spese delle rette dell'asilo ci si finanzia una bella automobile.
Ho chiamato questa superficialità. Perchè sono anni e anni che i servizi alla persona, le case popolari, le rette degli asili e quant'altro fanno riferimento a un'altro tipo di redditometro, che si chiama ISEE, che tiene in considerazione delle condizioni economiche molto più verosimili per una famiglia. Ha dei limiti, che corrispondono a alcuni parametri che possono essere settati ad arte e ovviamente non riesce a intercettare i redditi non dichiarati, ma rispetto a questa (che comunque con gli evasori ha lo stesso effetto) è molto più evoluta. E non è difficile calcolarla per chi ne ha bisogno, ogni CAF la elabora pressochè gratuitamente.
La differenza è grossa.  Ci sono migliaia e migliaia di famiglie, in Emilia Romagna (giusto perchè qui la cosa è trattata così), in cui entrano due stipendi  ma non potrebbero affidarsi ad una unica fonte di reddito anche solo per le ondate di mobilità, crisi e chiusure di reparti e ditte. A queste famiglie, che magari hanno anche bisogno di risparmiare qualcosa per l'eventualità che uno dei componenti rimanga senza lavoro, si chiede come a chi ha un lavoro garantito e sicuro e nessun familiare a carico. Di questi tempi essere dipendenti di ditte private non è fonte di sicurezza e anche il rapporto di lavoro a tempo indeterminato non garantisce nessuno di arrivare tranquillo alla pensione.
E' superficialità, questa. Perchè i sacrifici delle famiglie non li fanno i genitori, ma tutti i componenti, e nella fattispecie, saranno I BAMBINI AMMALATI figli di coniugi sposati e conviventi a pagare di più.
Ok, volete il rimedio? Semplicissimo. Quando una regola è superficiale i modi per aggirarla sono luminosi ed evidenti, così evidenti e intoccabili perchè sono gli stessi rappresentanti politici a farne un utilizzo anche smodato (e si limitassero a questo). Non sposatevi. Fatelo per il bene dei vostri figli. Non sposatevi. E soprattutto tenete le residenze separate (il che vi servirà anche per pagare meno con la seconda casa). In questo modo, poichè anche con gli asili il mio Comune non si sogna minimamente di chiedere conto a entrambi i genitori della rispettiva parte di retta, qualora non appartenenti allo stesso nucleo fiscale, risparmierete una bella cifra, con cui, una volta cresciuti i figli, potrete scegliere se finanziargli l'automobile o magari un bel banchetto, ma mi raccomando, non quello di nozze.



giovedì 8 settembre 2011

Green washing, quando il verde lava più bianco

Ecco qui. Chissà quante volte abbiamo storto il naso di fronte a un'azienda che per promuovere un prodotto notoriamente inquinante ne ha semplicemente dipinto di verde i contenitori, o inverdito tutto il relativo marketing. Vale per i detersivi, vale anche per le compagnie petrolifere. Quando ci capitano tra le mani questi prodotti e ne leggiamo le formule e gli ingredienti, solitamente li lasciamo al loro posto sentendoci anche un po' presi in giro, poi puntualmente ci capita la persona fiduciosa che ci racconta di quanto ne usa poichè è più ecologico... Oggi so che tutto ciò ha un nome: greenwashing, termine da sfoderare prontamente di fronte a tali abusi di comunicazione.

mercoledì 31 agosto 2011

Con tutti gli animali che c'erano ... proprio il maiale?

Problema: in una classe di Scuola Materna, assegnare contrassegni di animali ai bambini. I bambini sono 26, di estrazione culturale e origini diverse. Elaborare un elenco di animali con connotazioni prevalentemente positive, onde evitare risentimenti e malumori.
Soluzione. Ecco l'elenco degli animali che non creano grossi problemi:

  1. Cane
  2. Gatto
  3. Elefante
  4. Cigno
  5. Coccinella
  6. Pappagallo
  7. Zebra
  8. Giraffa
  9. Pinguino
  10. Coniglio
  11. Libellula
  12. Rana
  13. Panda
  14. Cavallo
  15. Cammello
  16. Bradipo
  17. Pangolino
  18. Armadillo
  19. Criceto
  20. Delfino
  21. Stella Marina
  22. Pesce rosso
  23. Tigre
  24. Orso Bianco
  25. Leone
  26. Airone
  27. Cicogna
  28. Libellula
  29. Farfalla
  30. Furetto
  31. Gallo
  32. Riccio
  33. Diavoletto della Tasmania
  34. Canguro
  35. Koala
  36. Canarino
  37. Martin Pescatore
  38. Lemure
  39. Scoiattolo
  40. Cervo
  41. Pavone
  42. Coccodrillo
  43. Ape
  44. Bruco
  45. Talpa
Diciamo che con questi  animali potremmo riuscire a sopportare diverse riforme Gelminiane di accorpamento alunni per classe. Si tratta di animali politically correct, non degli animali miei preferiti ma semplicemente specie che possono prestarsi per contrassegnare cassetto, cartellina, armadietto di un bimbo dell'asilo senza sollevare alcun risentimento da parte dei genitori.
Ecco invece l'elenco degli animali che non includerei:

1. Scarafaggio
2. Blatta (e altri insetti di non piacevole incontro)
3. Serpente
4. Sanguisuga
5. Pescecane
6. Avvoltoio
7. Pidocchio
8. Zanzara (eccetto la zanzara tigre cui la recente cronaca ha dato una certa dignità)
9. Verme
10. Gufo 
e infine, 11. Maiale. 
Insomma ero così curiosa di sapere che contrassegno avrebbe avuto il mio piccolo per l'intera durata dei 3 anni di scuola materna, confesso che la foto del porcello mi ha davvero deluso. Il maiale può anche piacere, in effetti la maestra mi ha detto che si tratta del suo animale preferito (grazieee che onore...), ma ha anche tante connotazioni negative e non mi sembra che averlo possa per il mio piccolo fare lo stesso effetto di avere un leone. Mi ricordo che quando seppi che il mio segno zodiacale dell'oroscopo cinese era il Maiale non ne fui propriamente entusiasta. Poi, certo, c'è la favola dei tre porcellini, c'è Babe maialino coraggioso, c'è Peppa Pig, c'è che porta fortuna (ma mica solo il maiale porta fortuna, non basta mica!), e tutte le storie sulle culture differenti che mi sto raccontando per autoconvincermi e persuadere il  mio già riluttante bimbo della splendida accoglienza che l'avrà riservato ... Ho provato con una vocina flebile flebile a chiedere se me lo sostituivano, magari con un Panda, la risposta è stata che il Panda non l'avevano nel computer e che ormai era tutto fatto (1 cartellina, due cassetti, una gruccia, un reparto cambi...), non c'è nemmeno verso di offrire la mia collaborazione per sostituire tutto...nulla da fare. 
Mi chiedo: L'hanno fatto apposta o hanno estratto a sorte? nel secondo caso, con tutta l'attenzione che hanno per le diversità culturali, se fosse capitato a un bimbo islamico?
Poi leggo il foglio con l'elenco del materiale occorrente ... in chiusura la richiesta di 35 euro per pagare materiale didattico, tra cui la cartellina blu contrassegnata ! 
Quando si dice "lamentarsi del brodo grasso" ... bella ingrata che sono  (anche questo l'approach della capitale della suinicoltura, e noi dobbiamo essere fieri di tutto!). 




sabato 27 agosto 2011

Inglese minimo minimo per non fare brutta figura ...

E' successo ancora... mi sono ritrovata come l'anno scorso in un  campeggio pieno di persone straniere e non sono riuscita a spiccicare un minimo di conversazione senza gesticolare o altro. Roba ai limiti della scortesia.
Quindi, dal momento che due chiacchiere mi piace sempre farle, e che insomma con la comprensione non me la cavo male male, credo che l'anno prossimo mi preparerò prima di partire una bella pappardella da manuale nella quale saprò dire qualcosa di me e della mia famiglia, della mia città, del mio lavoro. Perchè comunque una normale conversazione tra vicini di mobile home è tanto inevitabile quanto prevedibile...




mercoledì 13 luglio 2011

Risparmiare soldi 2.0: PrezziBenzina.it












Ogni tanto i nostri gesti quotidiani ci dicono che in qualcosa il nostro stile di vita si è trasformato in chiave di risparmio ambientale e economico, secondo quel principio che anima edc, ossia che si possono ottenere risultati anche con pochi sforzi, purchè si diffonda un po' di ragionamento relativo alle tante azioni divenute quasi inconsapevoli, ma delle quali vogliamo riappropriarci.
Da qualche mese ha aperto esattamente di fronte a dove abito un negozio in cui contemporaneamente posso acquistare detersivo alla spina, filtri per caraffe e anche cilindri per il gasatore dell'acqua... cosicchè l'effetto 'civetta' di acqua e detersivo al supermercato presso la nostra famiglia (e per molti altri) si è proprio annullato.
 Tutto più vicino, più economico, più ecologico. 
Ora forse ce la facciamo con la benzina, a risparmiare. Proprio ieri ho speso 1,495 euro al litro presso un distributore indipendente (una cosiddetta Pompa Bianca), e oggi ho scoperto il portale http://www.prezzibenzina.it, che posso utilizzare all'occorrenza per sapere dove mi conviene recarmi per spendere meno. Non solo, infatti è presente un accurato monitoraggio e molta documentazione sulle compagnie, in altre parole riesce a mostrare in modo semplice tante risposte a domande molto frequenti in materia. In più, è possibile fare in modo che sia sempre più aggiornato, collaborando, e questo consiste inviando tramite smartphone o altro una foto del tabellone prezzi di un determinato distributore magari perchè ci passiamo davanti oppure 'già che siamo lì' a fare benzina. Utilissimo anche registrarsi e poter limitare le consultazioni a un insieme di distributori preferiti.
Il bello è che anche questo distributore nel quale ho speso meno ce l'ho proprio lungo il mio tragitto lavoro-casa.

sabato 9 luglio 2011

Gli inutili e faticosi tricicli - Che misura per la bici?

Quale misura per la bici? Quando fare l'upgrade?
Ecco la tabella delle Misure biciclette (clicca qui), in funzione dell'altezza e quindi dell'età. Se poi qualcuno si chiede qual'è l'età della prima bici... prima possibile! Non perdete tempo e denaro in faticosi tricicli di plastica, risultano più scomodi delle biciclettine a rotelle, quindi di poca soddisfazione, sia per i bimbi che per gli adulti, che il più delle volte si ritrovano a spingerli. Un'altro accorgimento poi per risparmiare sarà quello di acquistare o cercare tra i conoscenti una biciclettina usata, infatti a parte qualche graffio si tratta di un oggetto usato per poco tempo, che in tempo altrettanto breve sarà sostituito.

venerdì 22 aprile 2011

Come creare attenzione per l'acqua? Semplice, con un GiveAway!

La mia amica modaiola unboilwoman ha organizzato un concorso in occasione del referendum del 12-13 giugno: come ci vestiamo per andare ai seggi? A parte ricordare di non portare con sè materiale propagandistico,  tutto il resto credo sia ammesso...sarà la prima volta che mi vesto di azzurro per andare a votare...
Ordunque, mi aggrego al suo giveaway.
Ecco un po di istruzioni per andare a votare, dategli una scorsa che è sempre utile, soprattutto se siete all'estero non disperate.
Infine, un augurio per quelli che sceglieranno di andare al mare, pieno d'acqua assolutamente free, almeno fino al 13 giugno (ma dopo chissà?) "che ti si possa prosciugare all'istante mentre nuoti dove non si tocca".
Se qualcuno ne ha di migliori (e non ho a dubitarne), dica la propria.

sabato 16 aprile 2011

I ragionamenti della massaia fugace - Di fronte a una scopa

Stamattina, pulizie, e ragionamenti filosofici sul prossimo post di escodicasa. Ebbene, nel ramazzare ho pensato alla fedeltà della scopa, e a quanti anni essa possa durare in una casa, senza un minimo peggioramento delle prestazioni. Prezzo ridotto, eppure ruolo primario e grande affidabilità. La guardi e la confronti con la lavatrice, e non c'è paragone. Poi pensi a chi sostituisce per un nonnulla anche le scope, senza nemmeno far loro trascorrere il Purgatorio del balcone (anni di nottate all'addiaccio, estate e inverno). Molte persone gettano via scope ancora funzionanti senza il benchè minimo pensiero. Per avere l'ultimo modello, per far sembrare la casa meno trascurata, per un attacco di shopping compulsivo nel reparto pulizie del supermercato. Capaci di sostituirle con l'orrendo mostro elettrico rosso che si ricarica con un carichino che sembra quello del cellulare, costa sui 32 euro e non funziona, magari nell'illusione che acquistandolo ce lo tolgano dalla vista, sempre lì con le sue assurde promesse.
Non mi è possibile concepirlo il cinismo di chi in cambio di una casa apparentemente migliore getta le scope. Allora qualcuno dovrebbe dirglielo: affezionatevi a ciò che avete e vi serve nel migliore dei modi. Non abbandonatelo su due piedi. E se non sapete come fare, ecco il trucco: dategli un nome. Una volta che si è dato un nome a un oggetto non si può più trattare con indifferenza, diventa uno di famiglia, qualcosa da serbare e trattare bene, e non si abbandona più! La vostra fedele amica delle pulizie come si chiama?

lunedì 4 aprile 2011

Contro le epidemie di Streptococco, facciamo uno screening?

A fianco il simpatico peluche raffigurante Mister Streptococcus Pyogenes, il quale per buona parte dell'anno scolastico allieta le mie giornate con appuntamenti pediatrici, assenze da scuola e anche dal lavoro, febbricole e complicazioni di varia natura che non sto qui ad elencare. 
Ogni tanto fuori dalla porta della scuola un bel cartello dell'Ausl che dice che nella comunità si è verificato un caso di Scarlattina, e altre amenità. 
La differenza tra questo cocco e altri ceppi batterici si chiama anche antibiotico, così, se si suppone che sia presente ma in realtà non c'è, si rischia di fare abuso di antibiotico, così come se si sottovaluta (in quanto le febbri che procura non sono sempre necessariamente altissime e gli altri sintomi sono del tutto simili a raffreddori e sindromi influenzali), ci si ritrova come inconsapevoli untori nonchè naturalmente anche le proprie condizioni di salute non migliorano. 
Un'altra caratteristica che lo rende particolarmente insidioso consiste nel fatto che non ci si immunizza nei suoi confronti e quindi averlo avuto e esserne guariti non impedisce di riammalarsene.
Per fronteggiarlo adeguatamente mi sono abituata a portare bimbi e adulti a fare un tampone faringeo rapido e/o un esame colturale completo. Per il primo, spendo 15 euro presso un laboratorio privato senza richiesta medica, che comunque non cambierebbe il prezzo della prestazione, e quindi non sto a perderci tempo. Per il secondo, altri 15 euro, ma è più accurato e mi serve per confermare il primo risultato (meno affidabile) e la cura, in quanto il test prevede l'antibiogramma, ossia un test di diversi tipi di antibiotici per vederne l'efficacia sui ceppi presenti. 
In questo modo utilizzo l'antibiotico in modo più ragionato. Ora però il punto del mio post è un'altro, visto e considerato che non si tratta solo di un mio problema. Il punto è: perchè, visti i costi al sistema sanitario, nonchè allo stesso Stato (stare a casa da lavorare significa che il Pil mica aumenta), visto il diffuso uso improprio di antibiotici, e considerato che negli asili le epidemie sono così frequenti, non si ritiene opportuno, all'inizio dell'autunno, effettuare uno screening presso tali comunità per riuscire a intercettare per tempo queste epidemie?
Attraverso lo screening si potrebbero curare insieme i portatori, in modo che l'epidemia vinta in uno non lo ricolpisca per il semplice fatto che è in classe con qualcuno che non è stato curato, inoltre la cura potrebbe avvenire per tempo e adeguatamente giustificata (da esame colturale). Dal punto di vista economico, considerato che poi la maggior parte dei bambini un tamponcino se lo deve fare, il costo sarebbe lo stesso anche facendolo pagare ai singoli, ma anche in caso che fosse sostenuto dall'Ausl tale uscita penso sarebbe ripagata dalla minore uscita sui casi più gravi e recidivanti, oltre che da un uso più saggio degli antibiotici, e dalle mancate entrate dei permessi dei genitori per curare i figli a casa malati. 
La butto lì, speriamo che qualcuno la raccolga. Considerato quanto si spende nelle campagne per prevenire i pur 'terribili' morsi della zanzara tigre magari un po' di attenzione su questo non sarebbe male.



giovedì 31 marzo 2011

A proposito di Acqua, che bel Pesce d'Aprile!

Riporto quanto pervenutomi  da Tommaso Dotti attraverso la mailing list AcquaBeneComune di Reggio Emilia. Non so chi ha l'ha escogitata ma è veramente meravigliosa.

"Il nostro pesce d’Aprile ha funzionato!
Abbiamo spedito più di 150 lettere a tv e giornali locali e nazionali.
Lettere per protestare contro il silenzio mediatico calato sui referendum e per denunciare lo spreco di denaro pubblico del mancato accorpamento dei referendum.
Ma fin qui nessun pesce…
Lo scherzo sta nella busta: le lettere sono state affrancate con due francobolli creati ad hoc per l’occasione dei referendum sull’acqua e sul nucleare. Le Poste sono diventate le nostre alleate facendo passare e timbrando i francobolli rendendo così valida la nostra comunicazione con i mezzi di informazione.
Staremo a vedere quali altri giornali o televisioni passeranno il nostro pesce d’Aprile.
Chissà magari tra qualche anno i francobolli diventeranno pure oggetto di collezione.
Domani per tutti gli appasionati annullo filatelico davanti alla scultura del Pesce Fuor d’Acqua in fondo a Via Roma a Reggio Emila alle ore 11."


venerdì 25 marzo 2011

Lo scambio, con dentro Italo Calvino (soprattutto Italo) e i miei bambini

Vi racconto uno scambio che ho fatto attraverso Zerorelativo. Una ragazza di Lipari mi contatta, interessata a dei pantaloni pesanti da bimba. Incuriosita, guardo il meteo di Lipari, vedo 14 gradi, e le rispondo che forse tali pantaloni sono troppo pesanti per l'isola, distrattamente ho anche guardato i suoi annunci ma non ho visto nulla che mi possa realmente servire. La ragazza risponde ancora che c'è abbastanza freddo anche lì e che quei pantaloni 'sono carinissimi'... Il fatto è che per vedere il clima di Lipari bisogna farsi un giro sul sito, e viene una gran voglia di partire ... poi pensare a una persona che fa indossare alla sua cara bimba un capo a cui anche io sono affezionata ... decido di mandare i pantaloni all'isola, perchè è giusto così! In cambio - memore di "c'è un uomo che fa la collezione di sabbia"  di Italo Calvino - le chiedo un po' di sabbia della sua isola e anche, visto che nel frattempo l'ho notato, un bellissimo cerchietto di strass che farà felice la mia bimba. Nel frattempo ne parlo ai miei bimbi: manderemo questi vestitini che non servono più fino all'isola di Lipari, e in cambio riceveremo un cerchietto da principessa e della sabbia con in mezzo - me l'ha anticipato la mia cobarter - pietruzze d'origine vulcanica e ossidiana. Insomma si crea un po' di attesa, durante la quale ci informiamo sull'isola sfogliando un atlantino. E finalmente il pacco arriva. Lo apriamo io, la mia 'grande' di 5 anni e il mio 'piccolo' di 3 anni... Dentro troviamo anzichè un cerchietto due, e una bottiglietta di vetro con la sabbia scura... la grande è molto felice, poi incominciamo a guardare la sabbia, ...e a far volare l'immaginazione! Con il 'piccolo' ce la versiamo su un piattino, si sente ancora l'odore della salsedine, il piccolo se la ripassa come se si trovasse in riva al mare, in completo stato di contemplazione.
E' stata un'esperienza splendida, ha aperto nuovi orizzonti ai miei bambini, che attraverso gli oggetti già toccati hanno sentito le sensazioni del luogo e delle persone di provenienza. Si sono aperti all'idea di poter trasmettere i loro oggetti, una volta che non serviranno più loro, ad altri bambini che li potranno utilizzare e custodire bene, e facendo viaggiare gli oggetti, anche noi viaggeremo.
E c'è stato lo scambio di  pensieri che due mamme che non si sono mai viste si sono rivolte, un mettersi l'una nei panni dell'altra in momenti diversi, io con i miei ricordi e Felicia con le sue prospettive, quelle piccole relazioni meravigliose che ci sanno unire a grande distanza. C'è una piccola e positiva conseguenza dell'unità d'Italia, anche solo nei gesti speculari - due uffici postali con gli stessi colori e gli stessi impiegati, se proprio vogliamo continuare nel nostro esercizio di immaginazione.
Allora penso che certe piccole gioie sono alla portata di tutte le persone che le sanno cercare, che anche attraverso la rete passa una cultura che ci fa trovare, e che mi piace... ricercate gente ricercate.

venerdì 18 febbraio 2011

Forse i piccioni non amano i cd

Oggi mi è stato raccontato un modo originale per tenere lontani i piccioni dal balcone, consistente nell'utilizzo di vecchi cd. Si avvicina la stagione   In ogni caso, sono davvero tanti i modi per riutilizzare i cd, ed è un gran peccato non provare a sbizzarrirsi un po'.
A Natale, attaccandoli al muro in forma piramidale, si può fare l'albero, e in altrettanti modi analoghi se ne può sfruttare il luccichio per realizzare festoni e addobbi ad esempio per le feste di compleanno dei bambini, infine guardate i bellissimi   5 modi  elencati da Green Me, da cui ho linkato la foto. 
Se invece si vuole sapere tutto o quasi sull'allontanamento piccioni, un post carino l'ho trovato su Buona Idea.
Rimaniamo d'accordo che chi trova un metodo che funziona me lo posta tra i commenti ?

lunedì 17 gennaio 2011

Il nonno di Buzz Lightyear, cioè il padre di Zurg, era un pandoro ...

Ogni tanto ci si risveglia con un po' di tempo, a casa edc, e si fanno delle cosette molto divertenti, con ciò che si ha, e quindi ad alto tasso di riuso. Dopo le Feste comandate viene Carnevale, ed è bene serbare le scatole di pandori e panettoni per dare loro una nuova vita ... se poi in casa vi è la passione per Toy Story, guardando la scatola rotonda del pandoro non si potrà fare a meno di vedervi l'anima di Zurg... et voilà. Avevo giusto della carta da pacchi blu, (l'ideale sarebbe stato violetto, ma rende anche il blu)  il resto l'ho ricavato colorando e incollando pezzi di A4 da stampante (occhi, bocca e corna, nient'altro) . Con un cartoncino nero sempre a4, la pinzatrice e dei nastrini ho anche munito il mio piccolo Zurghino della sua arma ...
Durante le vacanze ci siamo dilettati anche nella costruzione di astronavi. Una bellissima è saltata fuori utilizzando una scatola per le torte da pasticceria come nella figura sotto. Tagliando un rotolo di carta igienica abbiamo fatto due motori, da applicare dietro. Il lato con il lembo che si infila per ultimo sul manico è diventato il portellone anteriore, su questo abbiamo ritagliato un'ampia finestra, dietro la quale abbiamo attaccato un vero e proprio vetro, ricavato da plastica trasparente per imballaggi che buttavamo via (avevamo molta plastica delle scatole dei giocattoli, che per esposizione tipicamente sono fatte così). Altre finestre e finestrini li abbiamo ricavati nello stesso modo sugli altri lati. Abbiamo anche arredato l'interno, con una scatola più piccola decorata a mo di postazione di comando. Poi alla fine il mio piccolo ha deciso di entrarvi e di provare a guidarla....e si è un po' sfasciata...