venerdì 22 aprile 2011

Come creare attenzione per l'acqua? Semplice, con un GiveAway!

La mia amica modaiola unboilwoman ha organizzato un concorso in occasione del referendum del 12-13 giugno: come ci vestiamo per andare ai seggi? A parte ricordare di non portare con sè materiale propagandistico,  tutto il resto credo sia ammesso...sarà la prima volta che mi vesto di azzurro per andare a votare...
Ordunque, mi aggrego al suo giveaway.
Ecco un po di istruzioni per andare a votare, dategli una scorsa che è sempre utile, soprattutto se siete all'estero non disperate.
Infine, un augurio per quelli che sceglieranno di andare al mare, pieno d'acqua assolutamente free, almeno fino al 13 giugno (ma dopo chissà?) "che ti si possa prosciugare all'istante mentre nuoti dove non si tocca".
Se qualcuno ne ha di migliori (e non ho a dubitarne), dica la propria.

sabato 16 aprile 2011

I ragionamenti della massaia fugace - Di fronte a una scopa

Stamattina, pulizie, e ragionamenti filosofici sul prossimo post di escodicasa. Ebbene, nel ramazzare ho pensato alla fedeltà della scopa, e a quanti anni essa possa durare in una casa, senza un minimo peggioramento delle prestazioni. Prezzo ridotto, eppure ruolo primario e grande affidabilità. La guardi e la confronti con la lavatrice, e non c'è paragone. Poi pensi a chi sostituisce per un nonnulla anche le scope, senza nemmeno far loro trascorrere il Purgatorio del balcone (anni di nottate all'addiaccio, estate e inverno). Molte persone gettano via scope ancora funzionanti senza il benchè minimo pensiero. Per avere l'ultimo modello, per far sembrare la casa meno trascurata, per un attacco di shopping compulsivo nel reparto pulizie del supermercato. Capaci di sostituirle con l'orrendo mostro elettrico rosso che si ricarica con un carichino che sembra quello del cellulare, costa sui 32 euro e non funziona, magari nell'illusione che acquistandolo ce lo tolgano dalla vista, sempre lì con le sue assurde promesse.
Non mi è possibile concepirlo il cinismo di chi in cambio di una casa apparentemente migliore getta le scope. Allora qualcuno dovrebbe dirglielo: affezionatevi a ciò che avete e vi serve nel migliore dei modi. Non abbandonatelo su due piedi. E se non sapete come fare, ecco il trucco: dategli un nome. Una volta che si è dato un nome a un oggetto non si può più trattare con indifferenza, diventa uno di famiglia, qualcosa da serbare e trattare bene, e non si abbandona più! La vostra fedele amica delle pulizie come si chiama?

lunedì 4 aprile 2011

Contro le epidemie di Streptococco, facciamo uno screening?

A fianco il simpatico peluche raffigurante Mister Streptococcus Pyogenes, il quale per buona parte dell'anno scolastico allieta le mie giornate con appuntamenti pediatrici, assenze da scuola e anche dal lavoro, febbricole e complicazioni di varia natura che non sto qui ad elencare. 
Ogni tanto fuori dalla porta della scuola un bel cartello dell'Ausl che dice che nella comunità si è verificato un caso di Scarlattina, e altre amenità. 
La differenza tra questo cocco e altri ceppi batterici si chiama anche antibiotico, così, se si suppone che sia presente ma in realtà non c'è, si rischia di fare abuso di antibiotico, così come se si sottovaluta (in quanto le febbri che procura non sono sempre necessariamente altissime e gli altri sintomi sono del tutto simili a raffreddori e sindromi influenzali), ci si ritrova come inconsapevoli untori nonchè naturalmente anche le proprie condizioni di salute non migliorano. 
Un'altra caratteristica che lo rende particolarmente insidioso consiste nel fatto che non ci si immunizza nei suoi confronti e quindi averlo avuto e esserne guariti non impedisce di riammalarsene.
Per fronteggiarlo adeguatamente mi sono abituata a portare bimbi e adulti a fare un tampone faringeo rapido e/o un esame colturale completo. Per il primo, spendo 15 euro presso un laboratorio privato senza richiesta medica, che comunque non cambierebbe il prezzo della prestazione, e quindi non sto a perderci tempo. Per il secondo, altri 15 euro, ma è più accurato e mi serve per confermare il primo risultato (meno affidabile) e la cura, in quanto il test prevede l'antibiogramma, ossia un test di diversi tipi di antibiotici per vederne l'efficacia sui ceppi presenti. 
In questo modo utilizzo l'antibiotico in modo più ragionato. Ora però il punto del mio post è un'altro, visto e considerato che non si tratta solo di un mio problema. Il punto è: perchè, visti i costi al sistema sanitario, nonchè allo stesso Stato (stare a casa da lavorare significa che il Pil mica aumenta), visto il diffuso uso improprio di antibiotici, e considerato che negli asili le epidemie sono così frequenti, non si ritiene opportuno, all'inizio dell'autunno, effettuare uno screening presso tali comunità per riuscire a intercettare per tempo queste epidemie?
Attraverso lo screening si potrebbero curare insieme i portatori, in modo che l'epidemia vinta in uno non lo ricolpisca per il semplice fatto che è in classe con qualcuno che non è stato curato, inoltre la cura potrebbe avvenire per tempo e adeguatamente giustificata (da esame colturale). Dal punto di vista economico, considerato che poi la maggior parte dei bambini un tamponcino se lo deve fare, il costo sarebbe lo stesso anche facendolo pagare ai singoli, ma anche in caso che fosse sostenuto dall'Ausl tale uscita penso sarebbe ripagata dalla minore uscita sui casi più gravi e recidivanti, oltre che da un uso più saggio degli antibiotici, e dalle mancate entrate dei permessi dei genitori per curare i figli a casa malati. 
La butto lì, speriamo che qualcuno la raccolga. Considerato quanto si spende nelle campagne per prevenire i pur 'terribili' morsi della zanzara tigre magari un po' di attenzione su questo non sarebbe male.