Da qualche tempo abbiamo tolto ogni dubbio sull'impiego della crosta del formaggio Parmigiano Reggiano. Considerato l'investimento, ovviamente cerchiamo di grattuggiarlo il più possibile e, arrivati alla crosta usiamo anche quella.
Innanzitutto, a fugare ogni dubbio, sul sito del PG c'è scritto che la crosta è interamente edibile, in quanto non sottoposta a trattamenti. Vi confesso che quando l'ho letto mi sono rassicurata: da piccola la rubavo sempre, senza ovviamente alcuna valutazione sulla salubrità della leccornia.
Per cui, per utilizzarla, è sufficiente raschiarla un po', dopodichè, largo spazio alla fantasia, ma anche alla tradizione. Il primo impiego è quello, semplicissimo, di aggiungere le croste al minestrone: l'effetto è di un insaporimento complessivo e di poter vincere nel proprio piatto, insieme alla zuppa del giorno, dei bocconcini filanti molto appetitosi. E questo è un incentivo anche per i bambini, of course. Di qui a un risotto sopraffino, se si vuole andare sul raffinato, il passo è breve: direi che la crosta aggiunta a qualsiasi ricetta di risotto non può che renderlo ancora più buono. Il riso e il parmigiano reggiano si direbbe che abbiano un'affinità elettiva, ognuno lo può riconoscere. Infine, se si è avvezzi alla piacevole abitudine dell'aperitivo, c'è un modo per trasformare rapidamente i pezzettini di crosta in stuzzichini, e consiste nel metterli nel microonde a massima potenza per 1-2 minuti. Poi infilati con gli stuzzicadenti, si possono servire agli ospiti più chic.
A questo punto non dovremo più macchiarci dell'infame delitto di buttare le croste.