martedì 30 marzo 2010

Pizza rapidissima - la piadizza


Ieri sera dovevo fare la pizza, avendo due mozzarelle in scadenza, e avevo pochissimo tempo. Ultimamente a casa mia la pizza si fa in 5 minuti. Usiamo le piadine sottili che si scaldano in 1 minuto, possibilmente fatte con olio extravergine anzichè strutto, sulla padella larga antiaderente, con sopra un coperchio per far fondere la mozzarella senza strinare la piadina. I passi sono i seguenti: 1) accendo sotto la padella e verso in una fondina il pomodoro, ci metto sale, olio e origano e gli do' una mescolata 2) metto sulla piastra la piadina e taglio a pezzettini la mozzarella 3) giro la piadina, ci verso pomodoro e mozzarella e metto il coperchio (anche se è più piccolo va bene, il mio poi di vetro mi permette di vedere senza aprire...) 4) dopo un minuto circa la mozzarella fonde e la piadizza è pronta. 

venerdì 26 marzo 2010

Legumi: meglio secchi (e sfusi) che in scatola. Anche per le piante.

Se non è possibile averli freschi di stagione, o surgelati, meglio usare quelli secchi (talora in vendita anche sfusi) piuttosto che i legumi in scatola. Sia per le proprietà nutrizionali - proteine, sali minerali, fibre - che organolettiche  che per l'ambiente (una lattina in meno). L'unica scomodità è allora l'ammollo, che può però avere i suoi vantaggi. Ammollare al mattino per preparare la sera di solito è compatibile con tempi-orari, purchè la sera non ci si attardi troppo a fare shopping prima di rincasare (ci vuole un'oretta di preparazione). Però: una volta scolati si possono mettere in frigo e utilizzare il giorno dopo, inoltre l'acqua di ammollo sarà molto gradita alle piante in vaso in quanto ricca di sali minerali e sostanze ereditate dai legumi. Ultimo accorgimento: per ridurre l'effetto fermentativo dovuto alle cuticole dei legumi, aggiungere una foglia di alloro secco (fresco è leggermente tossico) alla cottura. Come ho imparato tutto ciò? All'asilo, naturalmente. Sono sempre le piccole pillole di saggezza apprese all'Atelier del Gusto, made in Reggio Emilia, of course.

mercoledì 24 marzo 2010

Il luogo più adatto per coltivare le erbe officinali (se si è sempre di corsa)

Supponiamo di conoscere le virtù delle erbe officinali e aromatiche (timo, origano, melissa, basilico,...) e di aver sempre desiderato tenerne un vaso sul balcone, supponiamo anche di averci provato e di essere stati riportati alla realtà dopo circa un mesetto avendo fatto seccare la piantina per essercene dimenticate ...troppo prese da lavoro, asili e corse varie. Se il lavoro ci assorbe tanto, allora possiamo portarci la piantina direttamente sulla scrivania della nostra postazione, così non ce ne dimenticheremo, inebrieremo i colleghi e potremo disporre di una fornitura sempre fresca e pronta. Per i più fortunati, e per le piantine più odorose,  anche il davanzale dell'ufficio può utilmente essere ornato con le nostre sane coltivazioni. Volete poi mettere che figurone con i colleghi regalar loro qualche rametto?

lunedì 15 marzo 2010

Polpettine magiche e paciugo di verdure

Continuano gli esperimenti sulla scia dell'Atelier del Gusto. Là ci hanno spiegato la ricetta del miglio alla zucca, che però non ho applicato in quanto anche il miglio mi sembra molto dolce e acquoso (assorbe più di una spugna), come la zucca, quindi miglio e zucca era troppo dolciastro per i miei gusti. Dunque ieri serà menù Reggio Children a casa mia, interpretato in questo modo.
1) Ho preparato il paciugo di verdure: tegame antiaderente, strato di porro tagliato fine fine, poi sedano a piccoli pezzettini, sopra carota e infine zucchino (tutto fine fine, mantenendo gli strati), un pò di sale (che fa uscire l'acqua dalle verdure), si chiude il coperchio e si fa cuocere per 10 minuti. Senza olio, che si mette alla fine, e soprattutto, senza aprire mai dico mai il coperchio. Quando sono trascorsi i 10 minuti, si spegne e si lascia chiuso, in modo che il vapore torni giù raffreddandosi e che il processo di stufatura si concluda senza traumi. Questo paciugo è una gran genialata, può essere usato per preparare bruschette, come contorno, come condimento per pasta o cereali ed è veramente appetitoso in quanto la cottura mantiene il sapore e i principi delle verdure come la cottura a vapore.
2) In 1,5 lt di acqua bollente ho buttato 200 gr di miglio (e il sale, che si mette quando l'acqua bolle), facendolo cuocere per 30 minuti
3) Del paciugo, metà l'ho pasasto al minipimer e mescolato con farina e parmigiano al cous cous scolato. Con questo composto ho preparato delle polpettine e le ho infornate per 30 minuti a 180 gradi.
Ho condito le verdure rimaste con olio evo, e servito in tavola le polpettine, che il piccolo ha mangiato di gran gusto (e non è poco, considerato che nota le verdure e le scarta sempre con grande precisione). Anche il marito ha apprezzato (fare ingerire del miglio a un marito non è sempre facile...), apprezzando anche una bruschetta aperitiva realizzata con il paciugo.
Insomma, polpettine magiche perchè non sono fritte, contengono ottimi ingredienti e sono apprezzate anche dai più riluttanti. Inoltre sono magiche anche perchè se si scrive su Google 'polpette di miglio' la nostra ricerca si apre su siti macrobiotici o vegani ricchi di spunti appetitosi per superare brillantemente la riluttanza contro le verdure.
Certo il tempo di preparazione non è certo da record, però da ieri mi sono avanzate 10 polpette, un po' di paciugo e della verdura già lavata. Quindi stasera vivrò di rendita, domani sera disporrò di verdura pulita da infilare in pentola per un brodino vegetale e quindi questa settimana forse sarà più semplice cucinare cose sane alla solita velocità della luce.

mercoledì 3 marzo 2010

Cavolfiore mon amour

Edc in questo periodo è veramente indaffarata, sta 'imparando l'arte' per metterla da parte...una delle cose meravigliose che sta facendo, al giovedi' sera per 3 giovedì, è il 'cantiere Infanzia-Città' dell' Atelier del gusto: le cuoche dei nidi e scuole d'Infanzia di Reggio ci svelano i loro segreti per far mangiare ai nostri bambini cereali, verdure, pesce, insalate. Ieri l'altra sera, di fretta come sempre, sono riuscita a far mangiare al piccolo duenne la pasta al cavolfiore, che si prepara cosi':
1. Lavare un bel cavolfiore (prima di tagliarlo, la verdura prima si lava e poi si pulisce, in modo da evitare traumi alle parti migliori)
2. Asportare la parte verde e metterla nell'acqua salata, quella in cui butteremo la pasta (questo è un trucco per far passare delle buone sostanze dalla verdura alla pasta: il sale per osmosi le passa all'acqua, poi la pasta se le assorbe). Infatti la parte di contorno del fiore pare sia la più ricca di sostanze benefiche.
 3. Rompere l'infiorescenza con le dita, spezzandola in tanti fiori ognuno che stia in un cucchiaino da caffè, ossia che si possano mangiare senza doverli poi spezzare nel piatto, o anche più piccoli se si vuole che i bimbi li confondano con la pasta
 4. Buttare la pasta e i fiori nell'acqua messa a bollire: nel tempo di cottura della pasta (la pasta dell'altra sera impiegava 8 minuti) si cuociono anche i fiori. Possibilmente abbassare la fiamma e tenere il coperchio, limitando così la diffusione del tipico odore del cavolo nella cucina). Infine scolare pasta e fiori insieme eliminando la parte verde; condire con un po' di olio extravergine d'oliva - magari spremuto a freddo, parmigiano reggiano a piacere e si serve.
Infine, non buttare l'acqua di cottura: si può usare la sera successiva per cucinare un risotto (o altri ottimi cereali, ma di questo ne parleremo più avanti). Io l'ho fatto ieri sera (riso ai fagioli) e il risultato è stato nuovamente gradito.

Insomma, cucina rapida, salutare e con pochissimi scarti.