Ecco il risultato dell' amorevole restauro della nostra nuova amica di Cicciobello. Eccovela già al massimo dello splendore. L'abbiamo avuta una domenica del mese scorso nella piazzetta davanti a casa. Mentre i nostri bimbi giocavano una sui pattini e l'altro in bicicletta, è apparsa una signora sulla settantina avanzata con al guinzaglio due cagnolini e in una busta di plastica questo bambolotto. Lo ha offerto ai miei piccoli - "Era di mia figlia, sa, che adesso ha 45 anni, ha solo un bimbo maschio, io devo liberare la casa, lo volete? E' una bella bambola, non badavo a spese, guardi..." Come rifiutarla? Ce la siamo adottati, un essere umidiccio (l'aveva appena lavata), che indossava un cappotto bianco un po' sdrucito con l'etichetta Cicciobello e dei mutandoni azzurri di lana sintetica con una macchia color caffelatte. All'interno, una gommapiuma in via di sbriciolamento, dall'aspetto abbastanza inquietante. I capelli, appiattiti e umidi. Insomma, non era proprio tanto diversa da quelle belle bambole rotte onnipresenti nei film dell'orrore, e avere con noi una tal presenza ... ha velocizzato sicuramente la procedura di restyling. Ora: non è che perchè adotto una bambola vittima di un disperato abbandono devo per forza tenerle i vestiti vecchi e per non rovinarla devo esimermi da un lavaggio un po' più deciso di quello successivo al momento della consegna, giusto? O la va o la spacca. La gommapiuma, via! Nascosta affinchè i bimbi non ne respirassero le particelle. E poi: spogliatura e immersione per mezza giornata in acqua e detersivo, di tutto il resto (i vestiti in lavatrice, testa e corpo mi sembrava eccessivo). Sciacquatura dei capelli con shampoo baby e balsamo spray: profumatissimi. Asciugatura impeccabile con phonata degna del miglior coiffeur.
A questo punto rimaneva solo la sostituzione dell'imbottitura, mi è giunto in soccorso un fantastico maglione di cashmere infeltrito finito nel sacchetto degli stracci. Sistemata questa, riuscita anche bene, ho potuto in modo sacrosanto liberarmi del moncone in gommapiuma. E infine: una nuovo outfit alla moda. Proprio in conclusione di questo percorso ci dovevamo recare ad acquistare le scarpe invernali dei bimbi, in un negozio in cui hanno anche i giocattoli... et voilà, 4 euro e un nuovo vestitino molto chic (me li hanno abbuonati con la spesa delle scarpe ...). Eccola lì, i bimbi le hanno dato un nome, Baby Amore, e l'hanno portata a conoscere Cicciobello, che abita dai nonni.
E visse per altri 40 anni felice e contenta.
E visse per altri 40 anni felice e contenta.






Non credo che basterà la scuola italiana a trasmettere ai miei figli la passione per la cultura. Per il buon italiano, ad esempio. Sono una di quelle persone che ama profondamente la propria lingua, perchè è musicale, perchè ha una storia ricchissima, e perchè me l'ha trasmessa mia madre, semplicemente comunicando con me in italiano limpido, senza forme viziate o viziose. La lingua che parlo è il primo elemento di un patrimonio che ho ricevuto in ottima forma, e che vorrei mantenere in perfetto stato, nonostante l'atmosfera di questo nuovo millennio sia particolarmente corrosiva nei confronti di cose preziosissime. Attraverso la lingua si veicola anche la storia. Anche in questo caso, si tratta di un patrimonio prezioso di memorie che riceviamo e che non va dissipato. Ci sono tante memorie. Ci sono le storie, quelle favole ricorrenti che rendono simile tutto il territorio italiano, le streghe, i maghi e gli orchi che hanno popolato le fiabe di tutte le regioni. E sono storie avvincenti, che hanno incantato e tenuto con fiato sospeso generazioni e generazioni di bambini. Cent'anni fa nelle stalle dei contadini, ora nelle biblioteche, ma anche in casa mia, prima di andare a dormire. 










